Continuano le restrizioni, ma i conti non tornano

I conti non tornano. Da quando ci svegliamo a quando ci corichiamo siamo bersagliati da informazioni sul numero di contagi, di vaccinazioni effettuate, di tamponi eseguiti.

Giornaloni e tv hanno trasformato in star un pugno di virologi (di cui nessuno aveva mai sentito parlare prima che apparissero quotidianamente sul piccolo schermo) i quali, invece di tranquillizzare l’opinione pubblica sulle cure, che esistono, al tremendo male, la ossessionano intimandole di vaccinarsi con farmaci che essi stessi ammettono di non essere ancora definitivamente testati, almeno per quanto riguarda gli effetti collaterali, attuali e futuri.

Domanda: perché quando ci si vaccina è richiesta la firma di un modulo che, raccontando la tua storia sanitaria, attribuisce ogni responsabilità sull’esito della vaccinazione a chi lo sottoscrive? Ma quando mai è stata richiesta una liberatoria per vaccinarsi contro la poliomielite, il vaiolo o la tbc?

Intendiamoci, tanti ringraziamenti e complimenti agli scienziati che sono riusciti in pochi mesi a mettere a punto diversi vaccini grazie ai quali il tremendo morbo s’è comunque arrestato.

Però delle due l’una: o i vaccini, quelli esistenti, hanno risolto il problema del virus di Wuhan (la città cinese da cui s’è propagato nel mondo), o non l’hanno risolto. Una terza via non esiste.

Non c’è telegiornale che non apra con la notizia che i contagi aumentano, ma nel contempo aumentano pure le persone vaccinate. Allora come la mettiamo? I contagiati sono solo coloro che non si sono vaccinati?

Se è così, va detto a chiare lettere e dimostrato scientificamente e non mettere in fibrillazione i milioni di vaccinati che sentono su di loro ancora la spada di Damocle di una nuova infezione. I conti non tornano: come mai se aumentano i vaccinati aumentano contemporaneamente i contagiati?

Abbiamo sotto mano i dati, aggiornati al 20 Luglio, del Ministero della Salute i quali confermano che, in Lombardia, le persone con più di 80 anni sono state vaccinate al 92,47 per cento; dai 70 ai 79, all’80,60; dai 60 ai 69 al 75,68; dai 50 ai 59 al 65,86; dai 40 ai 49 al 64,81; dai 30 ai 39 al 60,64; dai 20 ai 29 al 64,27 e dai 12 ai 19 al 34,71.

Letizia Moratti, assessore al Welfare, ha annunciato che la Lombardia ha superato il 70 per cento delle persone vaccinate, raggiungendo così la cosiddetta immunità di comunità.

Se questa è la situazione ci domandiamo in quali regioni si trovino quei 2.600.000 italiani con più di 60 anni che ancora non si sono vaccinati e se la polemica sul green pass non debba riguardare esclusivamente i territori più esposti alle recrudescenze del virus e non a quelli virtuosi che, grazie alle vaccinazioni, hanno raggiunto l’immunità.

Mercoledì scorso il quotidiano “Il Tempo” ha rivelato (un autentico scoop) che Confindustria, con una lettera che avrebbe dovuto rimanere riservata, ha chiesto al Governo di “studiare” una legge che imponesse ai dipendenti di munirsi di green pass per accedere ai luoghi di lavoro e, in mancanza di tale attestato, o di essere trasferiti ad altre mansioni o addirittura di essere privati dello stipendio. Un fatto di sesquipedale gravità che rivela a che punto di degenerazione etica è arrivato anche il sindacato degli imprenditori.

Questo green pass, se vagliato come ventilato, è un ulteriore concreto passo per privare gli italiani della loro libertà. In pratica quella minoranza di uomini di potere che controlla anche il Governo, dopo avere terrorizzato il Paese sulle conseguenze del virus di Wuhan, gli impone un lascia-passare per meglio sorvegliarlo.

Se la richiesta di Confindustria sarà esaudita non si capisce perché anche ai pensionati, prima o poi, non potrà essere richiesto il green pass per ottenere l’assegno mensile.

Nulla di strano poi se anche ai fedeli sarà richiesto l’attestato per andare a Messa. Papa Francesco potrà opporsi al green pass? La Chiesa non sente odore di annullamento della libertà religiosa?

Il codice “QR”, l’identificativo del pass, sarà quindi indispensabile per vivere e si dovrà stare molto attenti alla sua scadenza. Andiamo verso un binomio inscindibile: rinnovo vaccino (ogni 6/9 mesi?) e rilascio del “codice QR”?

Noi residenti in Lombardia, dopo esserci scrupolosamente attenuti alle disposizioni delle Autorità pubbliche e ad avere raggiunto l’immunità di comunità, dobbiamo pure munirci di “codice QR” sul telefonino, per essere costantemente rintracciati in ogni nostro spostamento. Se non è dittatura questa?

Ma come, i nostri padri ci hanno dato una costituzione che avrebbe definitivamente impedito la nascita di un nuovo totalitarismo e, pianino pianino, ci stiamo adeguando a un sistema che ha tutti i connotati della dittatura? Fuori dai denti: i morti causati dal nazismo e dal fascismo sono di gran lunga minori di quelli causati dal comunismo.

Di più, conosciamo tutte le efferatezze causate dalle dittature “nere”, perché sono state sconfitte, ma solo una parte di quelle “rosse” perché da Marx, Lenin e Mao Zedong in poi sono queste a dominare gran parte del mondo. E in Italia abbiamo ancora i D’ Alema, Speranza, Conte, Grillo & C che tramano con la nomenclatura cinese per portarci tra le sue braccia. A proposito: chi dà il green pass ai cinesi in Italia?

I conti non tornano perché mentre s’è fatto un enorme Can-can per il green pass (che impone vaccinazioni obbligatorie), sono passati sottovoce i rimedi, che esistono, per contenere il virus di Wuhan.

Sotto il profilo sanitario diverse persone sono state risanate con procedure che tengono conto di farmaci già esistenti e poco costosi. Sotto il profilo della prevenzione da mesi è in commercio, a poche centinaia di euro, SanificaAria, un efficacissimo prodotto dalla Beghelli di Bologna.

Il sanificatore è stato testato da laboratori dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che hanno confermato la capacità di abbattere fino al 99,9% batteri e virus. Gli studi condotti dal Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova hanno dimostrato inoltre la capacità, in determinate situazioni, di ridurre approssimativamente a zero i rischi di infezioni causate da agenti infettivi, tra cui anche virus.

Mentre in Italia i sanificatori Beghelli sono oggetti semisconosciuti, la Cina, via Hong Kong, li importa a migliaia per i propri ristoranti.

Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale, lunedì 19 Luglio, sul Corriere della sera ha denunciato che «Sanità, scuola e giustizia, cioè più della metà del settore pubblico, hanno mostrato cedimenti».

Ci permettiamo di aggiungere che ha mostrato “cedimenti” anche il settore del Trasporto perché avrebbe potuto sanificare, grazie a Beghelli, carrozze e vagoni, tram e autobus. Invece di copiare (male) dai francesi il green pass, le nostre Autorità avrebbero potuto sanificare l’Italia con strumenti utili a salvaguardare la salute dei propri cittadini, sugli autobus, nelle aule scolastiche, nei cinema, teatri, ristoranti, palestre, discoteche, palazzetti dello sport e chi più ne ha, ne metta.

A questo punto una considerazione e un suggerimento: perché non riconoscere la dignità di minoranza anche ai no vax e conseguentemente tutelarli come gli lgbt, i migranti irregolari, i rom, i sinti e i fautori dell’eutanasia?

Visto che ci stiamo avviando verso un clima di strisciante apartheid perché, a puro titolo sperimentale, non si concede al personale sanitario no vax di prendersi cura dei non vaccinati?

Si potrebbe così consentire a questi ultimi, in caso di contagio, di rivolgersi a medici no vax e confrontare, dopo un tempo ragionevole, il numero esatto di infettati no vax dagli altri eventualmente infettati che, essendosi vaccinati, si sono rivolti a strutture sanitarie presidiate da medici, come loro, vaccinati.

Pensierino di chiosa: è tranquillo chi sostiene che il vaccino scongiura comunque la morte in caso di nuova infezione e non si comprende perché debba preoccuparsi (con accanimento) di coloro che, certi del contrario, coerentemente con le loro scelte, mettono in gioco la vita.

A scanso di equivoci: chi ha scritto questo testo non è no vax, anzi tutta la vita ha scrupolosamente seguito le disposizioni dei medici, quando lo hanno avuto in cura e ha seguito le loro istruzioni anche in questo caso di vaccinazione, inoltre non ha alcun interesse con l’impresa Beghelli.

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